mercoledì 1 ottobre 2008

Il carico misterioso di una nave iraniana causa la morte di chi l'aveva dirottata

Fonte The Times, di Andrew Donaldson. Pubblicato il 28 Settembre 2008

Si è venuta a creare tensione nelle acque della Somalia intorno ad una nave mercantile iraniana, dirottata da pirati, contenente un carico misterioso.

I pirati somali, "nel giro di qualche giorno" dall'abbordaggio della nave MV Iran Deyanat, hanno accusato bruciature sulla pelle, perdevano capelli e si sentivano gravemente ammalati. Qualcuno di loro è morto.

Andrew Mwangura, il direttore del East African Seafarers’ Assistance Programme (Programma di Assistenza Marinara dell'Africa dell'Est), ha detto al The Sunday Times: "Non sappiamo esattamente quanti, ma l'informazione che ricevo è che qualcuno di loro è morto. C'è qualcosa che non torna riguardo quella nave".

Il carico dichiarato dell'imbarcazione consiste di "minerali" e "prodotti industriali". Ma alcuni ufficiali coinvolti nelle negoziazioni della nave sono convinti che stesse navigando diretta per l'Eritrea per consegnare piccole armi e armi chimiche ai ribelli islamici della Somalia.

Il dramma della Iran Deyanat si è diffuso questa settimana mentre cresceva la speculazione riguardo un possibile invio da parte della South African Navy (Marina Sudafricana) di una imbarcazione diretta a consolidare la crescente forza multinazionale presente nella regione.

Un portavoce navale, il capitano di corvetta Greyling van den Berg, ha detto al The Sunday Times che la marina non aveva ricevuto ordini dal governo per il coinvolgimento nel "problema della pirateria somala".

Circa 22000 navi l'anno passano attraverso il Canale di Suez e il Golfo di Aden, dove l'instabilità regionale e i facili pagamenti di riscatto hanno portato al drammatico aumento degli attacchi alle imbarcazioni da parte di rapinatori somali armati, in motoscafo.

L'Iran Deyanat stava navigando in quelle acque il 21 agosto, superato il Corno d'Africa ed a circa 80 miglie nautiche a sud-est dello Yemen, quando sono saliti a bordo circa 40 pirati armati con AK-47 e granate a razzo. Erano presunti membri di un gruppo criminale che si crede abbia base ad Eyl, un piccolo villaggio di pescatori della Somalia settentrionale.

La nave è posseduta e gestita dall'Islamic Republic of Iran Shipping Lines (Linee di Trasposto della Repubblica Islamica dell'IRAN), o IRISL, una compagnia statale diretta dalle forze armate iraniane.

Secondo il Dipartimento del Tesoro statunitense, l'IRISL falsifica regolarmente i documenti di trasporto per nascondere l'identitià degli utenti finali, usa termini generici per descrivere le spedizioni e opera sotto varie coperture per eludere le sanzioni delle Nazioni Unite.

La nave ha fatto vela a Nanchino, in Cina, alla fine di luglio. Secondo i suoi documenti, era diretta a Rotterdam dove avrebbe scaricato 42500 tonnellate di minerale ferroso e "prodotti industrali" acquistati da clienti tedeschi.

Ad Eyl, la nave era stata sorvegliata da più pirati - circa 50 a bordo e altri 50 sulla riva.

Ma nel giro di qualche giorno quelli che erano stati a bordo hanno riportato misteriosi problemi di salute.

Ciò è stato anche confermato da Hassan Allore Osman, ministro dei minerali e del petrolio di Puntland, una regione autonoma della Somalia.

Egli ha guidato una delegazione inviata ad Eyl quando le notizie del carico tossico e delle malattie sono emerse.

Ha riferito ad una rivista, The Long War Journal, che durante i sei giorni in cui aveva negoziato con i pirati, alcuni di loro si erano ammalati ed erano morti.

"Quella nave è anomala", si dice che abbia detto. "Non trasportava un normale carico".

I pirati hanno rivelato di aver provato ad ispezionare i contenitori del carico quando qualcuno di loro si è sentito male - ma i contenitori erano ancora serrati.

La delegazione di Osman ha parlato al capitano della nave ed al suo ingegnere, tramite cellulare, chiedendo maggiori informazioni riguardo il carico.

Inizialmente è stato affermato che il carico conteneva "greggio"; successivamente che si trattava di "minerali".

E Mwangura ha aggiunto: "Le nostre fonti dicono che contiene composti chimici, pericolosi composti chimici".

Ma l'IRISL ha negato e ha minacciato un'azione legale contro Mwangura. La compagnia, secondo quanto si dice, ha pagato ai pirati 200000 (dollari? ndt) - la prima di molte "rate di riscatto": ma anche ciò è stato negato.

Nessun commento: